È chiaro che quando un bimbo non vede bene il quaderno, il libro, l’insegnate, difficilmente riuscirà a mantenere un adeguato grado di attenzione.
Se il tuo bambino segnala spesso bruciore agli occhi, mal di testa , vista annebbiata o se evidenzia posture scorrette (per vedere un testo da vicino), meglio pensare ad un esame della vista.
In realtà il controllo della vista dovrebbe rientrare in una routine di prevenzione anche perché non si tratta solo di capire se il problema è nel vedere bene da vicino o da lontano, si tratta di verificare l’efficienza visiva globale, ovvero che ci sia una
- acutezza visiva ottimale sia da lontano che da vicino,
- che la capacità di focalizzare i dettagli sia efficiente,
- che ci sia una buona coordinazione binoculare cioè
- che i due occhi si integrino bene insieme, determinando la percezione stereoscopica.
Il 2-3% dei bambini di età inferiore ai 5 anni soffre di “occhio pigro” ovvero di ambliopia ovvero una diminuzione della vista in un occhio solo, senza altre malattie oculari evidenti.
In questi casi, spiega Loperfido, è fondamentale intervenire immediatamente “perché i migliori risultati terapeutici si ottengono praticando l’occlusione dell’occhio migliore (quello che vede), entro i primi 10 anni di vita. Ancora meglio sarebbe intervenire entro i 3 anni di età. Anche se in età scolare e prescolare (5/6 anni) i bambini sono più collaborativi ed è quindi il momento giusto per sottoporli a una accurata visita oftalmologia”.
Un disturbo che secondo recenti statistiche riguarda almeno il 5% della popolazione scolastica è la dislessia. possono essere sia la spia di un ipermetropismo o astigmatismo sia un segnale della dislessia. Di quest’ultima di solito ci si accorge solo con il passare degli anni quando le difficoltà nella lettura persistono.”