Chi indossa lenti a contatto giornaliere, che getta la sera, ha un rischio molto basso di infezione: ne è colpito circa 1 ogni 10mila persone. Basso anche il rischio per chi porta lentine rigide (1 su 10mila). La percentuale sale moltissimo, di circa 10 volte (quindi 10 infezioni ogni 10mila persone), nei portatori prolungati di lentine morbide, che sono purtroppo la stragrande maggioranza dei portatori. Il rischio poi sale ancora di 8 volte in chi dorme con le lenti a contatto. Ad aumentare ulteriormente il rischio è anche il fumo. Chi invece si sottopone a chirurgia refrattiva ha un rischio circa 3 volte inferiore del portatore prolungato di lentine a contatto
I consigli per evitare tutto ciò – continua Orfeo – sono due: usare bene le lentine, non dormire mai con le lentine indossate e preferire senz’altro l’uso giornaliero; per chi invece fa un uso smodato delle lentine, valutare il ricorso alla chirurgia refrattiva laser, la quale è molto più sicura, poiché riduce di 3 volte il rischio di infezione corneale rispetto ai portatori prolungati di lentine. Senza criminalizzare l’uso delle lenti a contatto che, se usate con attenzione, costituiscono un ottimo presidio, dobbiamo tener conto tuttavia che statisticamente i rischi di una cheratite infettiva microbica determinata da una lente a contatto sono decisamente superiori al rischio infettivo dopo un intervento di chirurgia refrattiva. Questa chirurgia, secondo studi internazionali, eseguita con una buona diagnostica e una buona tecnologia, crea pochissimi problemi ed è quindi sempre più sicura.